Francesco De Chiara (Salerno, 1985), avido lettore di classici fin dalla prima adolescenza, con speciale predilezione per Dostoevskij, ha lavorato nei più diversi ambiti: operaio in industrie conserviere e farmaceutoche, banconista, barellista, accompagnatore per diversamente abili. Laureato in Scienze dei beni culturali con indirizzo Archeologico, è in procinto di specializzarsi in "Editoria e Scrittura" alla Sapienza di Roma. Convinto del valore salvifico della letteratura, scrive da diversi anni racconti e poesie. Lo spirito indomabile dell'uomo è la sua silloge di esordio.

"Ora mi guardi, siamo braccia a braccia, / la favola rema veloce a raccontarsi delle nostre vite, / non più incubi e sortilegi verranno a dividerci, / siamo già salvi. Sull'ultima spiaggia dell'umanità. // Con vacui respiri proviamo l'ebbrezza del terreno arso, / alle nostre spalle. Queste emozioni sono un assassinio, / verso chi ci ha fornito la morte assistita. / nel focolare di questi cuori possa germogliare un ciliegio."