Filippo Passeo, nato a Caltanissetta da una famiglia di minatori, è ingegnere di arte mineraria ed è laureato in Lettere Moderne. Ha lavorato per trent'anni nei sotterranei delle Zolfare siciliane, motore d'una Civiltà Mineraria e soggetto di una sua plaquette esaurita da tempo. Giovanissimo, incoraggiato da Leonardo Sciascia - che incontrava nella libreria del cugino, Salvatore - a lungo ha scritto senza pubblicare, dedicandosi alla Miniera e alla Famiglia. Nell'ultimo triennio, per i tipi di Samuele editore, ha dato alle stampe le raccolte poetiche Bruciati il cuore (2016), Ventilabro (2017), Umani. A priori per la felicità (2018).
"Dai batteri al Cosmo il poeta è l'Essere al centro, il motore che ne dà i sogni, commozioni e soprattutto consapevolezza. Quindi Io-Fantasma-Storia e anche Cronaca. La poesia non cambia direttamente gli uomini e il mondo ma, come goccia sulla roccia, deve graffiare, modificare le coscienze dei lettori normali e degli uomini al comando, invogliandoli verso un bene razionale e democratico (...) Bisogna chiedersi "non chi è il pubblico della poesia" ma "quale poesia per quale pubblico" [F. Passeo]
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