"Questo libro non è un romanzo, eppure si sviluppa come la trama di un romanzo. Mostra la vicenda artistica di Enrico Salzano, che servendosi della fotografia ha lottato contro la logica che governa l'Età della Tecnica. La macchina fotografica l'ha vista fin da subito come un robot pericoloso che progressivamente tendeva ad emarginare l'umano che c'è in ognuno di noi. Sin dagli anni Settanta, Salzano ha cercato di disinnescare la carica devastante della macchina fotografica con esposizioni e piccoli testi a supporto. Con la Rassegna foto, grafia flessibile (Salerno 1980-83) da lui sollecitata e da Enrico Crispolti organizzata e curata, si è allargata a 360 gradi la possibilità espressiva del mezzo fotografico. [...]"
Enrico Salzano, laureato in matematica. Dal 1970 si dedica alla fotografia influenzato dal Bauhaus e da Moholy-Nagy, da Man Ray e dalla fotografia futurista. Dal 1980 scrive numerosi testi sul linguaggio fotografico che culminano nel "Manifesto della fotografia cosmica". La fotografia di Salzano dialoga con la migliore ricerca europea. Ha esposto in due occasione al Grand Palais di Parigi (1985 e 1986) ed è stato presente alla Biennale di Pechino (2003).
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